La stagione europea

La stagione 1987-88 prevede, come da tradizione consolidata, tre importanti competizioni europee per club - più la declassatissima Mitropa. La prestigiosa Coppa dei campioni, riservata alle squadre che hanno vinto il titolo nazionale; la Coppa delle coppe, cui si iscrivono i club che hanno alzato la 'coppa' nazionale; la Coppa Uefa, erede della Coppa delle Fiere, delle tre forse la più difficile per via della qualità degli XI partecipanti, ovvero le squadre meglio piazzate nei tornei nazionali.

Il Futebol Clube do Porto posa con la coppa
(Vienna, 27 maggio 1987)
Per la terza stagione consecutiva, al via mancano le inglesi, che avevano a lungo dominato la scena negli anni a cavallo fra i 1970s e i 1980s - epoca caratterizzata dal ciclo del Liverpool, arricchita dai trionfi di Aston Villa e Nottingham Forest. Detiene la Coppa dei campioni il Porto, vincitore a sorpresa sul Bayern nella finale del 27 maggio; la Coppa delle coppe è invece nella bacheca dell'Ajax, che, rispettando i pronostici, aveva superato (pur di misura) la Lokomotiv di Lipsia il 13 maggio; la terza Coppa, invece, faceva bella mostra di sé nel palmarès dell'IFK di Göteborg, che aveva bissato, superando il Dundee FC nel doppio confronto, il trionfo del 1982.

Sono anni, specie grazie all'assenza dei club albionici, di grande equilibrio, nei quali non emergono squadroni dominanti. Anche il Real della cosiddetta 'Quinta del Buitre' resterà solo un progetto di grande squadra, riuscendo sì a vincere un paio di coppe 'minori' (nel 1985 e nel 1986) ma senza mai emergere nella competizione principale. Nella primavera del 1987, la semifinale vide i Blancos duramente bastonati dal Bayern. Nel match di ritorno, al Bernabéu, il Real non riuscì in una delle sue classiche rimonte, e anzi vide il proprio campo squalificato perché dagli spalti inferociti volarono in campo pietre e sbarre di ferro. Pagina nerissima nella storia del club madridista.


Le italiane vanno discretamente, sfruttando l'inerzia del mundial di Spagna e il progressivo innesto di stranieri di grande qualità. Spicca, naturalmente, la Juventus zeppa di campioni del mondo e clamorosamente rafforzata dall'arrivo di Platini e Bonjek, che vince la Coppa delle coppe nel 1984, ma che in coppa dei campioni era stata l'anno precedente clamorosamente sconfitta in finale dall'Amburgo. La vittoria di Bruxelles del 1985 rimane negli annali, ma si consumò nell'ambito di una tragedia che la rese del tutto secondaria. La Roma, guidata da Liedholm e abbellita dalla classe di Conti e Falcao, ispirò ad Antonello Venditti formidabili hit, ma non sfruttò la sua grande occasione all'Olimpico nel 1984, dove perse ai rigori una finale storica coi Reds. Negli anni successivi, raggiunse i quarti di Coppa delle coppe (fuori col Bayern, primavera 1985), ma ne uscì al primo turno (autunno 1986) per mano del Real Saragoza. In Coppa Uefa era uscita ai quarti, contro il Benfica, nella stagione dello scudetto (1982-83).
Dal canto suo, l'Inter si trovava spesso a incrociare la strada del Real nelle sue avventure europee di quei tempi: in Coppa delle coppe nel 1983 (fuori ai quarti), in Coppa Uefa nel 1985 e nel 1986 (due eliminazioni in semifinale); nel 1987, invece, uscì col Göteborg ai quarti, ma certo più deludente fu la prestazione del 1984, quando perse un doppio confronto con l'Austria Vienna all'altezza degli ottavi di finale.

Il Milan vive anni difficili, e la sua inerzia europea cambierà solo (e non immediatamente) con l'arrivo di Berlusconi. Tra cadute e risalite (dalla Serie A alla B e viceversa) trova modo di qualificarsi una sola volta per la Coppa Uefa: è la stagione 1985-86 e una sconfitta interna coi belgi del Waregem gli sbarra l'accesso ai quarti.
Ugualmente breve fu il cammino di altri nostri club in quel periodo, mai andati oltre il secondo/terzo turno: Verona, Fiorentina, Torino (il Toro, tuttavia, arrivò ai quarti di Coppa Uefa nel 1987), Sampdoria.

Ora, ai nastri di partenza della nuova stagione europea, l'Italia si presenta con sei squadre:
- Napoli (Coppa dei campioni)
- Atalanta (Coppa delle coppe; i bergamaschi vi accedono perché finalisti della Coppa Italia, vinta dal Napoli)
- Juventus, Inter, Verona, Milan in Coppa Uefa.

Il sorteggio che definiva gli accoppiamenti del primo turno (16 e 30 settembre 1987) si svolse a Ginevra il 9 luglio. Al Napoli - che non era testa di serie - venne abbinato il Real Madrid. L'Atalanta trovò i gallesi del Merthyr Tydfil. L'Inter trovò il Besiktas, al Milan fu accoppiato allo Sporting di Gijon, il Verona al Pogon di Stettino (Polonia) e la Juventus ai maltesi della Valletta. Indubbiamente, Real Madrid-Napoli, se non era una finale anticipata, molto le assomigliava.

Azeglio Vicini
La nazionale azzurra, guidata da Azeglio Vicini dopo la deludente difesa del titolo mondiale a México 86, è impegnata nel girone di qualificazione all'europeo che si svolgerà in Germania a fine stagione. Ha Svezia e Portogallo come principali avversari. Vanta una buona classifica, che sconta comunque una sconfitta subita al Råsunda in giugno. Ha tuttavia già vinto in Portogallo e ora, entro la fine dell'anno, avrà il vantaggio del fattore campo negli incontri decisivi.

Negli altri gironi, molto malmessa appare la Francia, abbandonata (come la Juve, del resto) da Platini e reduce da alcune pesanti sconfitte. Vanno bene Inghilterra e Olanda, corre pochi rischi la Spagna; una bella lotteria dirà chi, tra Danimarca, Galles e Cecoslovacchia, andrà in Germania; e anche tra Irlanda, Scozia, Belgio e Bulgaria si gioca un girone assai equilibrato.