Introduzione

Il campionato di Serie A 1987-1988 fu un torneo per molti aspetti storico, perché rappresentò una sorta di spartiacque tra epoche, tendenze e fenomeni diversi.

3 gennaio 1988, Stadio "Giuseppe Meazza", Milano
Il passaggio di consegne
Fu l'ultimo campionato a 16 squadre e con due soli stranieri per club. Fu il primo per il quale la RAI raddoppiò il contratto per l'esclusiva televisiva. Il primo in cui ben quattro squadre proposero un modulo a zona e il Milan di Arrigo Sacchi affermò un'idea di gioco rivoluzionaria per il calcio all'italiana, che anche grandi maestri come Gianni Brera faticarono a comprendere e ad accettare, e che ebbe invece nel Napoli di Maradona il suo ultimo grande interprete.

Più in generale stava esaurendosi il grande ciclo della Juventus guidata da Agnelli e Boniperti e avviandosi quello del Milan di Berlusconi e Galliani. Il calcio delle abitudini ritualizzate stava lasciando il campo a quello delle innovazioni continue. Da pratica sociale consumata in ambito nazionale, quello italiano si avviava a diventare il "campionato più bello del mondo".

D'altra parte, tra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso l'Italia e l'intero Occidente furono attraversati da profonde trasformazioni politiche, economiche, sociali e culturali, di cui il calcio stava diventando una componente sempre più rilevante. Il mondo intero stava cambiando, avviandosi verso una "globalizzazione" dei consumi e degli stili di vita che avrebbe portato all'attuale panorama planetario privo di un reale centro dominante sul piano politico e intellettuale.

Eupallog ha deciso di dedicare a quella stagione una rievocazione storica che seguirà l'intera annata come operazione non solo nostalgica ma soprattutto politica. Un'operazione di consapevolezza e di senso di fronte agli smarrimenti e alle povertà attuali del calcio italiano.