Coppe europee: terzo turno Uefa (ritorno)

Diego Orejuela Rodríguez, castigatore
E così, nonostante siano ben fornite di grandi (o presumibilmente grandi) assi importati, tutti gli squadroni italiani sono cacciati dall'Europa prima di Natale. Rimangono, a rappresentare il football del Belpaese, due provinciali (una, addirittura, militante in Serie B), Atalanta e Verona, che peraltro non hanno trovato finora sul loro cammino ostacoli insormontabili. L'Espanyol, dopo lo scalpo del Milan, espone quello dell'Inter. Clemente arroventa la vigilia; i nerazzurri si concedono qualche smargiassata (Scifo: "se perdiamo è come fosse finita la stagione, ma sono certo del contrario"), Trap si aggrappa alle proprie convinzioni ("rifiuto il termine ultima spiaggia. La situazione non è poi così disperata. Finora non abbiamo subito nessun avversario e siamo sempre riusciti a creare palle-gol"). Poi, sul campo, va come sempre: gli spagnoli trovano il gol appena tirano in porta (abbastanza presto, stavolta; del resto, dirà poi il Trap, "non possiamo impedire a nessuno di fare almeno un tiro in porta in 90 minuti"); e la partita finisce qui, perché inconcludente risulta la pressione nerazzurra esercitata fino al novantesimo. "Non sempre vincono i migliori. I loro giocatori sono migliori dei miei, ma non hanno un gioco", sentenzia Clemente in sala stampa.
Il Verona, a Bucarest e sul prato bianco di neve, deve solo opporre resistenza e sfruttare il contropiede. Pattinando nel vento gelido, trova anche un gol a metà del secondo tempo (Elkjaer, ovviamente); Giuliani si produce in belle parate, poi è festa anche per le centinaia di supporters scaligeri che hanno affrontato la scomoda trasferta.

I belgi che fecero l'impresa
Le vere emozioni del turno sono regalate da sfide, in apparenza, già chiuse. Memorabili ribaltamenti; il Club Brugge, bastonato a Dortmund (3:0), trascina i gialloneri all'overtime, e Leo Van der Elst perfeziona qui la sua grande serata: tripletta personale, cinque a zero, tedeschi intontiti e umiliati. Anche la vecchia Honved non riesce a 'tenere' il bel 5:2 di Budapest; giocare al Pireo (ne sa qualcosa la Juve) è difficile quest'anno, e i greci imitano le imprese del Real Madrid, insaccando il 5:1 a dieci minuti dalla fine. Anche i cechi del Vitkovice riescono a raggiungere e superare (ai rigori) il Vitoria Guimaraes, impattando lo 0:2 dell'andata proprio allo scadere. Dal canto suo, tranquillo e appagato, forte della propria forza, il Barça riesce nell'impresa di regalare agli albanesi del Flamurtari un pomeriggio da ricordare. Inutile ma storico il gol dello sconosciuto Eqerem Memushi. Infine, nel match più interessante ed equilibrato del turno, officiato da Paolo Casarin, una zampata sottoporta di Falko Götz porta il Leverkusen ai quarti.


Tabellini e (quando disponibili) riflessi filmati


Coppa Uefa - ottavi di finale (ritorno)

Club Brugge - Borussia Dortmund
Tabellino | HL

Panathinaikos - Honved
Tabellino | HL

Dinamo Tbilisi - Werder Brema
Tabellino | HL

Sportul - Verona
Tabellino | HL

Bayer Leverkusen - Feyenoord
Tabellino | HL

Espanyol - Inter
Tabellino | HL

Flamurtari - Barcellona
Tabellino

Vitoria Guimaraes - Vitkovice
Tabellino