Il Maestro, in un turno caratterizzato dalla caduta della Roma ed Empoli e della Fiorentina a Cesena, enumera i risultati statistici finora acquisiti dai campioni in carica, pur fermati dal Como, traendone "impressione", a fronte delle debolezze comunque manifestate dalle altre compagini in queste prime giornate. L'Inter, in particolare, raggiunta due volte in casa dall'Ascoli ...
Dan Corneliusson in caricatura |
Le troppe assenze importanti non consentono una valutazione men che sommaria del Napoli. Per quanto attiene alla classifica, questo bisogna dire: che ha mantenuto il vantaggio di 3 punti rispetto alla media inglese. Dal canto loro, hanno migliorato di un punto la Sampdoria e il Milan, che hanno raggiunto lo zero (parità assoluta). Le cifre della squadra campione sono impressionanti: sui 16 punti in palio ne ha colti ben 14; ha segnato 15 reti prendendone solo 3. Espugnando l’ostico Partenio di Avellino, la Samp ha dato ragione a chi la vedeva meglio di tutte le avversarie del Napoli. Sia pure con la complicità di Colomba, ha segnato perfino Vialli, che al goleare preferisce il rifinire (ciò si deduce dal comportamento, non dalla volontà). Esasperato dai troppi errori commessi in area doriana, Bersellini ha dato fuori e si è fatto espellere. Per civetteria Vujadin Boskov ha snobbato il calcio prodotto dai suoi. Che diamine, gli emuli più diretti del Real Madrid non possono consentirsi certe licenze! Pierin Dardanello, che ama Genova del mio stesso amore, ha titolato sui dioscuri della Samp: "Vialli e Mancini fanno sul serio", ma le soddisfazioni maggiori gli vengono dalla Juventus, che dopo la patetica magra in Coppa Uefa ha addirittura espugnato Pisa. L’onesto Marchesi ha ammesso di non essersi aspettato tanto. Sta di fatto che la squadra ha finalmente risposto alle sue energiche sollecitazioni. De Agostini ha fatto breccia da fuori ed ha contribuito al 2-1 eseguendo anche il cross-gol del finale: qui Elliot, energicamente pressato da Rush, ha combinato il papocchio dell’autogol.
Ben tre sono state le vittorie esterne delle Grandi. Con Samp e Juventus ha fatto centro anche il Milan. Le cronache sparlano dei rossoneri, due tiri, due gol (a zero). Bisogna rallegrarsi invece d’un risultato così rotondo, ottenuto nonostante la perdita di Gullit. Il simpatico Galeone rimane fedele alle contrastanti impressioni destate a San Siro, quando vincendo 2-0 lasciò all’Inter la bellezza di sette-otto palle gol. Evidentemente le concede a tutti: però gli altri avversari non sono sbadati e sciuponi al pari dell’Inter. Il Pescara ha subito qualcosa come 16 gol: il suo passivo è superato dal solo Avellino (meno 17), che peraltro ha segnato 2 reti di più (8). Roma e Fiorentina hanno perduto a Empoli e Cesena. Il bellissimo Ekstroem ha fornito un impressionante anticipo di qualificazione europea bissando in meglio il grande gol segnato al Napoli. Il giovane Cucchi l’aveva preceduto battendo una magistrale punizione da fuori. Alla Roma non è bastata la rabbia spesso genialoide di Manfredonia. Lamenta ora una seconda sconfitta: una meno della Juventus, che pure l’ha raggiunta con la quinta vittoria, a quota 10. Bigon ce l’ha fatta a togliere uno zero, pericoloso e mortificante assai, dal tabellone del Cesena; quello delle vittorie. Sua prima vittima, la bella Fiorentina. Temendola per quanto si meritava, Bigon ha atteso la Fiorentina restando il più possibile sulle sue. Ha marcato a modino Diaz e Baggio: ha così tolto agli ospiti il loro meglio: e quando finalmente s’è presentata l’occasione ha trovato il rigore nelle gramizie di Pin, malamente impreciso nel controllo di un cross. Di Bartolomei, non ha dovuto affannarsi dal discolino degli 11 metri: gli è bastato il formidabile destro.
Osvaldo Schopenhauer Bagnoli |
Resta da commentare l’incontro che pare sia stato il più bello: Torino-Verona. finito in pareggio: 1-1. Chi sperava di indurre Schopenhauer Bagnoli a qualche geremiade è stato deluso. Con il sapido realismo di sempre, Bagnoli ha detto che venir raggiunti (non superati!) da squadre come l’Inter e il Torino non è una disgrazia. Nel primo tempo il Verona ha fatto buonissimo calcio; alla ripresa ha scontato il mercoledì con l’Utrecht e la foga animosa del Torino, che è andato in gol con un’incornata del libero. Il gol veronese era stato segnato con un dolce destro in caduta da Pacione, capace di prodezze balistiche diametralmente opposte (e sfido) alle ignobili cilecche perpetrate da juventino. Qualche maligno di buona memoria ha ricordato che proprio davanti a quella porta, a ridosso della curva Maratona, il ragazzo del Verona aveva graziato in Coppa il Barcellona. Guardando la classifica a volo d’uccello, questo si nota: che l’Empoli ha bravamente colmato il suo handicap: non avesse dovuto scontare nulla, sarebbe a quota 5 come il Cesena, il Como e il Pisa. Mancano... 22 giornate alla fine. C’è tempo per vederne ancora di tutti i colori, in testa e in coda.
"La Repubblica", 10 novembre 1987
"La Repubblica", 10 novembre 1987